Nel cuore dell’arte di Giorgio Celiberti

Nel contesto del corso di fotografia e videomaking, gli allievi stanno lavorando alla realizzazione di un documentario sulla vita e l’opera del celebre artista friulano Giorgio Celiberti. Il 6 febbraio hanno avuto l’opportunità di visitare il suo studio a Udine, nei pressi della stazione ferroviaria.

Lo studio ospita una vasta collezione di opere: tele, tavoli con pennelli e schizzi, lastre di metallo incise, gioielli, piatti di ceramica, fotografie e, naturalmente, le sculture degli animali: cavalli, gufi, capre, ma soprattutto gatti. Gatti che giocano, che si acciambellano, che assumono pose eleganti e solenni.

Durante l’incontro, il maestro Celiberti ha ripercorso alcuni dei momenti più significativi della sua vita, condividendo con gli studenti i ricordi che hanno lasciato un segno indelebile nella sua arte. Uno di questi ricordi risale al 1965, quando, in viaggio a Praga, visitò il campo di concentramento nazista di Terezin. Tra il 1941 e il 1945, circa quindicimila bambini ebrei furono imprigionati nel campo prima di essere deportati in altri campi di sterminio. Questa esperienza segnò Celiberti in modo indelebile, influenzando il suo pensiero e la sua arte. Tornato a casa, iniziò a dipingere farfalle, cuori, ma anche colombe e libellule, simboli di pace. Sentiva che fosse suo dovere dare voce a quelle vittime innocenti e conservarne la memoria attraverso le sue opere.